Una delle prime cose che i non-madrelingua inglesi imparano è che la forma avverbiale di “good” (buono) è irregolare. Non si dice, ad esempio, “he sings very goodly”, si dice “he sings very well” (canta molto bene). Può sorprendere, quindi, che anche la parola “goodly” esista in inglese e fosse abbastanza comune in passato (ma non ha lo stesso significato di “good”).
“Goodly” è un aggettivo, non un avverbio, e ha due significati diversi, entrambi i quali sono piuttosto formali o arcaici. L’unico senso con il quale è utilizzato ancora oggi in una certa misura è “abbastanza grande in numero o quantità”, come in:
“So che un buon numero di persone che sono in disaccordo con te.”
(Se ci pensate, anche in italiano usiamo “bello” e “buono” col significato di “grande in numero o quantità”, come nelle frasi di cui sopra.)
“La fedeltà a un sovrano è un marchio di un bel cavaliere”.
Per ragioni di completezza, dovremmo ricordare che “bello” ha un terzo significato, “gentilmente” (in questo caso si tratta di un avverbio), ma questo significato si trova solo in una letteratura così antica che la parola “goodly” sarà la vostra minor preoccupazione, come nel seguente pezzo, estratto da “The Faerie Queene” di Edmund Spenser:
Right glad with him to have increast their crew:
But to Duess’ each one himselfe did paine
All kindnesse and faire courtesie to shew
A proposito, hai visto la mia nuovissima applicazione per l'apprendimento dell'inglese? Si basa sulla lettura di testi e sull'accesso facile ai significati, pronunce e forme grammaticali. Ecco come appare: