Migliori paesi in cui vivere in Europa

Riccardo Cava (traduzione), Jakub Marian (originale)

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Sta diventando sempre più chiaro che il PIL (prodotto interno lordo) da solo non sia un buon indicatore della qualità di un paese. Ad esempio, quando il sistema legislativo di uno stato è molto complesso e richiede un sacco di costosi avvocati, il denaro speso per gli avvocati aumenterà il PIL, anche se ciò non è chiaramente una buona cosa per il paese ed i suoi cittadini.

Ecco perché il Boston Consulting Group (BCG) ha sviluppato un modo migliore per misurare il “benessere generale” di un paese, sulla base di 44 indicatori diversi, tra cui il PIL pro capite. Tra gli indicatori troviamo il tasso di disoccupazione, l’inflazione, prevalenza di malattie, l’aspettativa di vita, la qualità e l’accessibilità dell’istruzione, qualità delle infrastrutture, stato dell’ambiente, controllo della corruzione, la libertà di stampa e molto altro ancora.

La seguente mappa è basata sul rapporto BCG 2016. Giusto perché possiate fare un confronto, ecco i punteggi delle altre grandi nazioni: Stati Uniti d’America 83,7, Giappone 81,3, Brasile 49,3, Cina 46,5, India 32,6. Si noti che Crimea non è colorata nella mappa perché non è chiaro a quale stato appartenga (Russia o Ucraina) e che non ci sono dati per il Kosovo.

punteggio del benessere

In quanto aspirante linguista, non posso fare a meno di notare che i 13 paesi aventi come lingua ufficiale o co-ufficiale una lingua germanica sono i primi 13 paesi nella classifica europea di cui sopra.

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